Il gruppo lungo il sentiero. Oggi sono riuscito a coinvolgere tutta la classe d'Istituto e si sono uniti a noi anche alcuni amici e familiari. La giornata è buona ed ho scelto di ripetere la visita alla cascata dell'Acquacheta, evitando l'anello fatto in precedenza però; oggi faremo un semplice avanti/indietro che ci permetterà di evitare cime alte o ripide salite. Sarà una semplice camminata parallela al fiume, con visita alla cascata e pic-nic nella piana dei Romiti. Non tutti però sono preparati e per alcuni si rivelerà un trek abbastanza faticoso. A Ilaria "scoppia" una scarpa dopo pochi metri, mio padre a metà strada va un po' in affanno e qualcun altro evita la visita alla cascata dal punto del salto. La maggior parte dei membri della comitiva sono arrivati con il fiato corto al belvedere della cascata e lo strappetto che li porta alla piana dei Romiti taglia loro le gambe. E' un peccato perché dall'antico eremo (rudere che a mio avviso merita una visita) è possibile vedere la cascata da sopra, leggere la targa posta a ricordo del passaggio dedicato da Dante nella Divina Commedia, e, non ultimo, fare delle belle foto dalle sporgenze rocciose che si affacciano sulla valle sottostante. I Bulgari. Buona parte dei ragazzi, alla piana dei Romiti, "hanno già dato" e preferiscono lo spaparanzo sul prato, approfittando di questo bel sole primaverile, per prendere un po' di tintarella. C'è proprio aria da pic-nic: la sosta è lunghissima, i panini abbondano, c'è chi tira fuori le carte e chi un fresbee; poi ci si cimenta in figure acrobatiche e piramidi umane. Insomma tutta roba che farebbe sbiancare i puristi del trekking. Ma questi ragazzi sono venuti per questo: divertirsi e godere della vicendevole compagnia. E mi par giusto. Forse la prossima volta sarà trekking vero, ma non oggi. La cosa che mi fa più sorridere però è il modo in cui alcuni di loro si fanno sorprendere dalla primaria necessità dell'uomo: l'acqua. Sono partiti da casa con una scorta ridottissima e non l'hanno centellinata affatto. Qualcuno recrimina ed io rispondo: "Perché l'hai bevuta tutta subito?" "Perché io bevo molto!" "E allora perché non ne hai portata molta?" "Perché pensavo di trovare una fontanella!" Una fontanella nella piana dei Romiti? La cosa mi fa un po' sorridere ma, se pure mi dispiaccio per il leggero disagio che causa la situazione, nel contempo mi compiaccio del fatto che questa esperienza è servita a comprendere qualcosa del vivere in mezzo alla natura, lontano dalle comodità e dai privilegi che diamo per scontati nella società civile. A volte sembriamo gli ominidi del film Wall•e, la cui struttura genetica è addirittura modificata a causa della troppa sedentarietà. Ambiamo gli agi, ma la nostra ricerca di benessere e comforts paradossalmente ci indebolisce ed espone maggiormente ai pericoli e ai disagi dai quali tentiamo di fuggire!
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Massimo
Massimo è sposato con Roberta ed è padre di 2 figli. Lavora tutti i giorni al computer e nel tempo libero scappa in montagna, il suo spazio libero fra foglie e nuvole. Archives
Agosto 2020
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