Passo della Crocina Ancora una volta piacevolmente solo. Questa volta parto dal mio paese preferito, Badia Prataglia. Se avessi i soldi comprerei una casetta qui, per potermici rifugiare ad ogni occasione utile. Da qui partono anche mille sentieri che si incontrano con altri mille sentieri; praticamente partendo da Badia puoi scegliere tante soluzioni, senza quasi mai ripetere lo stesso itinerario. Preoccupato dal fatto che possa fare buio presto, arrivo all'alba in paese. Arrivo così presto che sono il primo cliente del bar. Qualche dritta dall'assonnata barista (pessimo cornetto) e salgo a Pian dell'Agio camminando su un tappeto di ricci. E' stagione di castagne e chi mi ha preceduto non ha lasciato nulla. Poco male, non sono qui per le castagne. La mia meta è il passo della Crocina e scopro presto perché si chiama così: c'è una minuscola croce in legno. Il bosco in questa stagione da il meglio di se: colori, profumi e suoni; sembra di passeggiare in una favola nordica. Proseguo sul crinale che si butta sulla foresta della Lama. Il bianco/grigio degli alberi, il rosso delle foglie e la nebbia danno un tocco fiabesco al panorama. Se mi sbucasse davanti un vampiro non mi stupirei affatto. In fondo, immersa nella nebbia, la foresta della Lama. Mi stupisce di più trovare persone accovacciate fra i cespugli: due qui, una là, altre poco oltre; non sono solo, ci sono almeno 30 persone acquattate con un libretto in mano che disegnano arbusti e flora del sottobosco. Botanici? Studenti d'arte? Fuggiaschi da una clinica psichiatrica? Ognuno vive la montagna a modo suo...
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Massimo
Massimo è sposato con Roberta ed è padre di 2 figli. Lavora tutti i giorni al computer e nel tempo libero scappa in montagna, il suo spazio libero fra foglie e nuvole. Archives
Agosto 2020
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