In questa calda giornata estiva sono riuscito a convincere Roberta che l'unico modo per affrontare la canicola è rifugiarsi nell'ombra della foresta. Freschi e riposati affrontiamo i 2 km di salita da Campigna alla Calla e in un baleno siamo al piazzale del passo. Da qui scendiamo in un morbido declivio e anche Roberta apprezza il refrigerio che ci dona il bosco. L'aria è fresca e il clima umido favorisce la crescita di numerosi funghi che, da prudenti inesperti, non osiamo raccogliere; non è della stessa idea il tranquillo signore che incrociamo lungo la via: il suo cesto è colmo di porcini profumatissimi. La mia compagna sul sentiero della vita. Raggiungiamo rifugio Ballatoio e scendiamo fino a Villaneta, punto più basso del percorso. Tra rivi, felci e ponticelli in legno l'atmosfera è fiabesca. Il percorso è così piacevole che Roberta esclama entusiasta: qui dovremmo portare anche Valentina! Valentina è la nostra figlioletta di 10 anni non amante dello sforzo fisico, sotto ogni sua forma. In montagna però, come nella vita, ad ogni discesa corrisponde una salita. Ed è nella risalita fino a Campigna che mi gioco mia moglie. Io tengo il mio passo, più sostenuto, e lei tiene il suo, più lento, ma rimaniamo sempre a distanza di voce. Lungo la via parla in romanesco. Non è mai buon segno. Arrivati in cima Roberta è una maschera di sudore ed è così stanca che si toglie la t-shirt per asciugarsi, senza pensare che, pur essendo in un bosco, potrebbe comunque passare qualcuno e vederla in déshabillé. Mi guarda imbronciata e sentenzia: Col cavolo che qui ci portiamo Valentina!
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Massimo
Massimo è sposato con Roberta ed è padre di 2 figli. Lavora tutti i giorni al computer e nel tempo libero scappa in montagna, il suo spazio libero fra foglie e nuvole. Archives
Agosto 2020
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