Dopo il primo tentativo fallito a San Paolo e il secondo alla Lama, mi gioco la mia ultima carta in quel di Camaldoli. Non sarebbe la mia prima scelta, ma ho deciso di dormire una notte fuori insieme a Giacomo e non voglio spendere un sacco di soldi per poi tornare a casa con l'ennesimo mucchio di mosche. Trovo una soluzione economica prenotando su Booking una casa mobile al campeggio di Camaldoli, per scoprire al nostro arrivo alle 7 di sera che il campeggio è chiuso! Si profila all'orizzonte una notte in macchina (ipotesi apprezzata da mio figlio) e vado alla Locanda Tre Baroni per chiedere informazioni. Qui scopro che la gestione è la medesima e, per scusarsi dell'inconveniente, ci danno una camera allo stesso prezzo. Iniziamo bene. Abbiamo notato numerosi daini nel castagneto del campeggio e decidiamo di fare una passeggiata serale per vedere gli animali. brucano numerosissimi sul prato, a pochi passi dalla strada. Se ci muoviamo lentamente non si spaventano e continuano a pascolare sereni. Li illuminiamo con le nostre torce, ma la cosa non li disturba affatto. In mezzo a tanti daini notiamo anche due cinghiali, uno dei quali veramente grosso. Il mattino successivo inauguriamo la giornata tornando nel castagneto e vediamo nuovamente un numero incredibile di daini. Ci appostiamo cercando di non fare rumori e rimanendo contro vento. I daini sono abbastanza vicini ma ancora la luce è scarsa e brucano in zone d'ombra. Io mi immolo mantenendo stoicamente il silenzio anche quando metto il ginocchio su un riccio di castagno. Una lacrima mi riga il viso, ma non mollo per non spaventare gli animali. Quando finalmente qualcuno si affaccia in una zona soleggiata, arriva improvvisamente il terzo incomodo: un simpatico cinghialotto. Non mi fido tantissimo e quando questi arriva a 7-8 metri dalla nostra postazione, mi vedo costretto a spaventarlo colpendo un sasso. Parte a razzo con un paio di grugniti, ma la sua fuga fa scappare anche i daini. A questo punto decidiamo di lasciare il castagneto per raggiungere la nostra meta odierna. Ho scelto di fare l'anello della Linea Gotica per due ragioni: Giacomo ama la storia e non è mai stato su questo trek, e in secondo luogo il sentiero lambisce la zona di Asqua da dove ho sempre sentito giungere numerosi bramiti. Tutta la prima parte del percorso è caratterizzata dal ruggito del vento e dal silenzio dei cervi. Sul crinale il tempo peggiora: passiamo in mezzo a sporadici banchi nebbiosi, il vento aumenta e scuote gli alberi che lasciano ricadere gocce d'acqua e rugiada. Arrivati all'imbocco del Sentiero dei Tedeschi sentiamo gli immancabili bramiti più in basso, verso Moggiona. Però sono molto lontani e inizia a cadere una uggiosa gnagnarella, come si dice nella Capitale. Rassegnato all'ennesimo buco nell'acqua ripongo la fedele Nikon e imbocchiamo il sentiero. Dopo pochi metri noto un movimento nel fitto del bosco. È chiaramente la sagoma di un ungulato, ma non sono certo se si tratti del "solito" daino oppure se sia ciò che io penso e spero. Blocco Giacomo con un segnale da squadre speciali e resto un paio di secondi in attesa: manto scuro e stazza imponente. Attendo ancora un paio di secondi e finalmente vedo il palco di corna. Finalmente abbiamo incontrato un cervo! Faccio cenno a Giacomo di tirare fuori la macchina e, mentre armeggio, lui riprende la scena con la video camera. Purtroppo il cervo ha notato la nostra presenza e scende, se pur lentamente, verso fondo valle. Nel farlo segnala la nostra presenza a due femmine, che inizialmente non avevamo notato. Il tutto dura 15 o 20 secondi, ma io mi emoziono come un bambino. Tutto ciò che resta è una foto mancata e un video che sembra uno di quelli che si vedono su Youtube sul mostro di Loch Ness, ma non potrò mai cancellare il ricordo del mio primo incontro ravvicinato con un cervo maschio adulto, esperienza condivisa con mio figlio. Al culmine dell'entusiasmo mi faccio immortalare da Giacomo con le dita nel noto segno di vittoria e mi accorgo poi di trovarmi in piena Linea Gotica, manco fossi Winston Churchill... Tutto questo proprio quando iniziavo a disperare, quando avevo già riposto la macchina fotografica e mi avviavo scoraggiato all’auto. Ancora più gustoso: avvistamento in piena zona Cesarini. Il video del cervo di Loch NessIl video del cinghialotto per Samuele e Mattia
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Massimo
Massimo è sposato con Roberta ed è padre di 2 figli. Lavora tutti i giorni al computer e nel tempo libero scappa in montagna, il suo spazio libero fra foglie e nuvole. Archives
Agosto 2020
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