A caccia di titoli per questo post descrittivo sulla mia più recente "impresa" solitaria (scritto così sembro Soldini...) trovo appropriatamente riassuntivo "onta pasquale". Compio l'anello in solitaria il giorno precedente la Pasqua e torno a casa carico di vergogna per l'indecorosa sconfitta alla quale mi costringe Signora montagna. Sono in una fase di confronto con me stesso ed ho bisogno di fare un giro solitario, trovo quindi opportuno ripercorrere i miei stessi passi scegliendo un anello che mi consente di misurare i limiti fisici. L'ho tentato senza successo nell'agosto del 2015 (post 68) e con grande soddisfazione un anno dopo (post 84). So di essere fuori allenamento ma parto speranzoso da Nocicchio alle 8,30 di una soleggiata mattina primaverile. La vista dal Poggiaccio è spettacolare come sempre. Decido di filmare le principali tappe del percorso perché desidero realizzare un filmato a testimonianza della mia impresa. Però le nuvole basse all'orizzonte celano al mio sguardo il Passo della Crocina, cima Coppi di giornata. Segno premonitore disatteso con orgogliosa sufficienza. Percorro senza problemi la forestale ed entro nel bosco lungo il tortuoso e ripido 209 che mi porta alla meravigliosa chiesa di Pietrapazza, tributo di fede delle genti che hanno abitato questi boschi fino a pochi decenni orsono. Inizio la ripida salita verso Siepe dell'orso e incomincio a sentire che non sono in giornata. Ignoro i segnali e proseguo godendomi gli spalti belvedere che si affacciano sulla valle. A pochi metri dal casale della Siepe arriva il buio. Ho 9km nelle gambe e solo 2 di salita vera, eppure è black-out. Sono costretto a fermarmi all'ombra di una pianta perché la giornata è calda e soleggiata ed ho davvero bisogno di riprendere fiato. Mangio, bevo e mi riposo animato da due vane speranze: la prima è ritrovare le forze che mi permetteranno di raggiungere Passo Bertesca e la seconda è avvistare qualche animale sul crinale erboso che si para davanti ai miei occhi. Nulla di tutto questo. Riprendo il sentiero ed arrivo alla Siepe dove incontro due runner francesi, tre auto, un rumoroso boscaiolo con motosega tonante, un altro pazzo solitario e due bikers. Il piano era deviare verso Podere Romiceto ma con tutto questo traffico e rumore non ha senso, tanto non vedrò daini brucanti, e poi devo dosare le energie. Riprendo la salita e all'incrocio con la forestale prendo la codarda decisione che motiva il titolo di questo post. Non mi aspettavo una giornata così calda e sono a corto di acqua. Non mi aspettavo di avere così poca energia nelle gambe e così non mi sembra il caso di sfidare la sorte. Camminare così non è piacevole, così decido di rientrare lungo la forestale dove trovo la Fonte delle Cavalle dove posso fare il pieno. Anche la batteria delle mia macchina fotografica mi abbandona. Oggi non è proprio giornata. Anche se alla fine percorrerò quasi 19km e anche se non finisce con i crampi come due anni fa, il morale è comunque basso e riesco a godermi solo in parte il meraviglioso 00 che mi riporta all'auto. L'ultimo tratto è caratterizzato da un rocambolesco cambio climatico e le nuvole che beffardamente coprivano la cima della Crocina nelle prime ore del mattino adesso coprono il cielo con un cupo mantello. Signora montagna sembra dirmi: torna a casa bello mio, oggi mi hai sfidato, oggi hai perso. Non oso contraddirla.
3 Commenti
Gabriele piadine randagie
16/4/2017 07:03:08 pm
Dai Massimo, non ti buttare giù, passare il sabato a far la spesa con la moglie, come ho fatto io, é un'onta.....
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Marco
16/4/2017 10:40:49 pm
Caro Paci, l'onta e' non provarci, non mettersi in gioco e bastarsi delle 4 cose sicure della vita che ormai non ci piacciono più. Meglio provare, meglio sbagliare...
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Max
17/4/2017 02:44:35 am
Cari amici, grazie per le parole di incoraggiamento. In effetti il titolo è un po' drammatico, come nel mio stile. Però quel black-out a pochi metri da Siepe dell'Orso non l'ho digerito. ;)
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Massimo
Massimo è sposato con Roberta ed è padre di 2 figli. Lavora tutti i giorni al computer e nel tempo libero scappa in montagna, il suo spazio libero fra foglie e nuvole. Archives
Agosto 2020
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