Credo che il senso di questa bella giornata trascorsa nuovamente sul pratone di San Paolo in Alpe possa riassumersi nella massima filosofica del buon Otello, nostro amico "romano de Roma", il quale una volta ci disse con serafico distacco, parlando dei figli adulti: "Se me vengono a trovà, me fanno 'n piacere. Se nun me vengono a trovà, me ne fanno due." Da allora il pensiero fatalista di Otello è divenuto anche un mantra valido per la nostra coppia, una frase che ci ripetiamo ogniqualvolta qualcosa o qualcuno delude le nostre aspettative. Anche questa volta ho tentato di coinvolgere molti amici per un pic-nic che pensavo avrebbe incontrato il gradimento di molti, invece alcuni non hanno risposto all'invito, altri avevano impegni, altri ci hanno tenuto in forse fino all'ultimo momento ed altri ancora hanno disdetto alla vigilia della partenza. La primavera di San Paolo in Alpe. Inizialmente mi sono fatto prendere dallo sconforto ed ho detto a Roberta: "Resta a casa anche tu, vado da solo." La sua risposta è stata: "Io vengo volentieri, se nun me fai camminà…." S.P.Q.R. Sono Pigri Questi Romani. Rispolveriamo i suoi immacolati bastoncini da trekking acquistati da più di un anno, che avevano ancora attaccata l'etichetta del negozio, ed optiamo per una passeggiata super soft. Mai come in questo caso siamo confortati dall'Otello-pensiero. L'assenza dei nostri amici ha reso quella che sarebbe potuta essere una bella giornata, in una giornata meravigliosa. Per dirla all'americana "when life gives you lemons, make lemonade". Decidiamo di volgere in positivo una giornata altrimenti negativa. Manteniamo il programma originale e trasformiamo il pic-nic in comitiva in un tête-à-tête all'insegna del romanticismo. Preparo un menù luculliano con insalata di patate, cipolla, olive e funghi, caprese, pinzimonio e, in onore della mia consorte calabro-romana, supplì e salame piccante. Oggi è andata in vacanza anche la dieta. Non vogliamo farci mancare nulla ed oltre a un comodo plaid, ci mettiamo in spalla il nostro set da picnic, uno zaino con tanto di tovaglia, posate, piatti, bicchieri e tutto ciò che occorre per ricreare il clima di casa all'aria aperta, in pieno stile "primo maggio della famiglia Brignano". Sontuoso pic-nic. Io sono per i lunghi percorsi, le salite faticose ed i pasti frugali, ma oggi voglio omaggiare la mia signora ed il corteggiamento, è cosa nota, inizia dalla tavola. E poi vogliamo dichiaratamente godercela alla facciaccia di chi ci ha tirato questo bidone. Il clima oggi ci è amico e il maggio più piovoso degli ultimi cento anni si concede una tregua, donandoci una bella giornata primaverile, anche se il cielo non è mai completamente sgombro. Sulla sterrata che conduce a San Paolo, prima di giungere alla sbarra, incontriamo diverse auto parcheggiate: la pioggia dei giorni scorsi e il beltempo odierno hanno fatto sbucare funghi e fungaioli. Lasciata l'auto proseguiamo in blanda camminata in mezzo alla faggeta, ammirando di tanto in tanto gli scorci panoramici che si aprono sulla valle sottostante. In meno di mezz'ora si apre davanti a noi l'amato pascolo, al quale ci avviciniamo in religioso silenzio nella vana speranza di evitare, con il nostro vociare, la fuga di eventuali ungulati presenti sul posto. Precauzione vana in quanto oggi, di ungulati, non se ne vede neppure l'ombra. Dopo un giro di ispezione per tutto il pascolo e la demoralizzante scena di Roberta che ascolta sbadigliando le mie gesta passate, tento di convincerla a raggiungere almeno Poggio Squilla "dalla cui cima si vede un bellissimo panorama". Mi incenerisce con lo sguardo e capisco che non è aria di trekking. Saggiamente propongo di sistemarci e approntare il desco. Attenti a non avvicinarci alle testimonianze del precedente passaggio di bovini, ci sdraiamo satolli sull'erba a guardare le nubi che si rincorrono in cielo. Sembriamo Gassman e Sordi ne "La grande guerra". E' proprio una giornata all'insegna del relax e della quiete, due cose senza prezzo in questi giorni fatti di corse affannate ad inseguir non si sa chi e non si sa cosa. Tornati a casa dobbiamo ricordarci di ringraziare i nostri amici per averci fatto dono di questa giornata in cui il tempo sembra avere chiuso gli occhi su noi due, facendo finta che per lui oggi non ci siamo. Ed è proprio così, oggi non ci siamo per nessuno. Siamo solo io, Roberta e questo verde accecante.
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Massimo
Massimo è sposato con Roberta ed è padre di 2 figli. Lavora tutti i giorni al computer e nel tempo libero scappa in montagna, il suo spazio libero fra foglie e nuvole. Archives
Agosto 2020
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