La vista dalla nostra camera!
Quest' anno Champagne! Per la Grande Festa della Famiglia abbiamo voluto esagerare rispetto all'edizione passata (vedi post settembre 2012). Per stimolare il gentil sesso, punto debole della famiglia per quanto riguarda il trekking, devo usare mezzucci coercitivi e quindi coccolo le mie donne con l'idea di iniziare l'annuale festa il venerdì sera, prenotando due camere nel miglior albergo di Campigna, l'Hotel Granduca. Tralasciando il fatto che a Campigna ci sono solo due strutture ricettive e che questo rende piuttosto facile la corsa al primato di miglior albergo, il Granduca merita comunque tutti gli elogi possibili: bell'esempio di ristrutturazione intelligente, un decoroso tre stelle con camere ampie e ben arredate, soffitto a cassettoni, TV, frigo e bagno in camera, ristorantino con ottima cucina, piccolo centro benessere e piscina all'aperto con acqua riscaldata. Il mio nuovo amico Tom. Arriviamo in tempo per la cena e mi tolgo subito una voglia: passeggiata serale dopocena ai margini della foresta che circonda Campigna. Libidine. Peccato per l'aria troppo fresca, per i gusti di mia moglie: siamo venuti in tenuta riminese e l'aria pizzica. A me non dispiace affatto ma toglie un po' di gusto alla passeggiata. Facciamo la conoscenza di Tom, il cane San Bernardo dell'albergo, che ci segue premurosamente lungo tutto il tragitto. Per Giacomo e Valentina è amore a prima vista. Noi a casa abbiamo Isa, la nostra maltesina che potrebbe fare da portachiavi a Tom. E' dolcissimo ed io penso di guastare l'atmosfera raccontando loro la cruenta trama di Cujo. Non li convinco, Tom è veramente un gigante buono. Tornati in camera allestisco la mia versione portatile di home-theatre e trascorriamo il resto della serata con una prima visione: "Il grande e potente Oz", versione moderna di un grande classico onirico. Terminata la visione del film i ragazzi vanno in camera loro. Poco dopo Roberta si affaccia alla finestra per ammirare il meraviglioso panorama che si ammira dalla nostra camera e, a due passi dall'albergo, nel silenzio assoluto, la foresta di Campigna ci fa uno dei suoi regali: un daino bruca sul prato a pochi passi dall'albergo. Chiamiamo subito i ragazzi e rimaniamo alcuni minuti ad ammirare questa creatura meravigliosa. Unico rammarico la penombra che non ci permette di ammirarlo in tutta la sua bellezza, ma l'inatteso incontro è comunque il gradevole coronamento di una giornata speciale. Devo sempre fare il pirla.... Al mattino colazione a buffet e piccola deviazione al programma originale. Sarebbe bellissimo partire subito per la montagna, con l'aria ancora pungente della notte a rendere facile il sentiero, ma dobbiamo fare felice la Vally e decidiamo di sfruttare la piscina. I due calorosi della famiglia, io e Valentina, non perdono l'occasione, mentre i due freddolosi, Roberta e Giacomo, restano a bordo vasca pentendosi della scelta mano a mano che l'aria si riscalda e l'acqua si fa sempre più invitante. Troppo tardi: it's trekking time. Partiamo con notevole ritardo rispetto alla tabella di marcia, ma una delle cose belle di questa giornata è che non c'è una vera e propria tabella di marcia perché a me piace tantissimo lasciare a casa l'orologio quando faccio queste cose, quindi va benissimo così. Ho valutato, conoscendo moglie e figlia, di non metterle troppo in difficoltà e quindi mi prendo Giacomo e partiamo solo io e lui direttamente dall'albergo con destinazione passo della Calla. Le donne le mandiamo avanti in auto, così compreranno i panini con la finocchiona per il picnic in quota. La salita è ripida, ma la conosco bene. Le forze sono fresche e saliamo chiacchierando di fauna locale. In mezz'ora ci ritroviamo all'affollato parcheggio posto al confine fra Romagna e Toscana. Roberta, alla ricerca di ombra, ha parcheggiato in Toscana. Il tempo di scattare qualche foto ad un gruppo di escursionisti a cavallo, a loro dire in viaggio da bene tre giorni, e si parte in direzione La Burraia. Ho cercato di preparare Valentina, ma le parole non bastano. Il primo tratto è un po' impegnativo e, prima di rompere il fiato e prima che il sentiero si ammorbidisca entrando nel bosco, mi urla: "Dici sempre che è facile, ma non è vero!" Giacomo sul tetto delle foretse casentinesi. Da bambino ero come lei, poi ho imparato ad apprezzare il valore della fatica e la bellezza della natura. Spero che si converta anche lei alla montagna, anche se al momento la vedo difficile. Cerco di ammansirla e quando anche la salita smette di essere tale riconosce che in effetti non l'ho portata con l'inganno su una pista killer. La vista della Burraia restituisce il sorriso a tutti ed accompagno i miei familiari ad ammirare i due versanti su cui si affaccia l'altopiano. Stendiamo il plaid in un punto con vista sulla Toscana e consumiamo il pasto. Purtroppo il meteo non ci è amico: il cielo si annuvola e tira un gran vento. Io mi sdraio sull'erba e lascio che il vento mi accarezzi, ma mentre mi sto gondendo il mio momento di relax in mezzo alla natura, mi volto e vedo i miei familiari ranicchiati e intirizziti: chi ha freddo, chi si lamenta del vento e chi è terrorizzato dagli insetti. Non so scegliere se l'immagine è più buffa o deprimente…. A questo punto propongo alcune opzioni: ritorno al parcheggio, ritorno al parcheggio previa puntata al monte Gabrendo (300 metri), separazione del gruppo con uomini in visita al monte Falco e donne in rientro. Roberta e Valentina votano con entusiasmo la terza opzione ed io e Giacomo partiamo alla volta di monte Falco. Non volendo fare aspettare troppo le donzelle per tema che si annoino, imprimo un'andatura sostenuta. Un paio di soste veloci per ammirare gli scorci lungo il sentiero, quattro chiacchiere, piccola pausa alla base militare e raggiungiamo la cima delle Foreste Casentinesi. Dopo la foto di rito riprendiamo la strada del ritorno a ritmo ancor più alto. Quando superiamo la seconda coppia di escursionisti che avevamo incrociato all'andata, Giacomo mi dice con stupore: "Babbo, stiamo superando tutti." What else? La sua è una richiesta di tregua, come a dire: se siamo più veloci di tutti non è che stiamo correndo troppo? In effetti ha ragione, ma non voglio ridurre il ritmo: io sto bene, lui anche e le donne ci aspettano al parcheggio. Taglio corto: "Non siamo noi veloci, sono loro che sono lenti…" Quando sbuco dal bosco e vedo Valentina e Roberta stese sul prato mi sento tonico come non mai e vorrei proseguire ancora, ma non posso chiedere oltre ai miei familiari. Quando chiedo loro di mettersi in posa davanti al monumento della Calla neppure Giacomo ha le forze per "salire" fino a lì. Capisco che la benzina e la pazienza sono finite e mi avvio all'auto. Ma sono felice: l'ultima volta che abbiamo fatto un'escursione insieme a degli amici è stata così breve che non ho nemmeno avuto il coraggio di postarla sul blog. Almeno oggi io e Giacomo ci siamo fatti una decina di chilometri. "Valentina ti è piaciuta la Grande Festa di quest'anno?" "Sì, però il prossimo anno andiamo due giorni in albergo, facciamo solo il bagno in piscina e non andiamo a camminare!" Nemo propheta in patria. Posiziona il cursore nell'angolo e sfoglia l'album :)
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Massimo
Massimo è sposato con Roberta ed è padre di 2 figli. Lavora tutti i giorni al computer e nel tempo libero scappa in montagna, il suo spazio libero fra foglie e nuvole. Archives
Agosto 2020
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